GIOSUE’ CARDUCCI
L’albero a cui tendevi
La pargoletta mano,
Il verde melograno
Da' bei vermigli fior
Nel muto orto solingo
Rinverdì tutto or ora,
E giugno lo ristora
Di luce e di calor.
Tu fior de la mia pianta
Percossa e inaridita,
Tu de l'inutil vita
Estremo unico fior,
Sei ne la terra fredda,
Sei ne la terra negra;
Né il sol più ti rallegra
Né ti risveglia amor.
Tra la frutta che troviamo abbondante nel mese di Ottobre la melagrana, frutto del melograno, è sicuramente la più interessante per alcune sue proprità nutrizionali che fra poco andremo a vedere.

Il melograno, meglio identificato con il termine Punica Granatum L., appartiene alla famiglia delle Punicacee, è un arbusto dai rami contorti, spinosi e abbondanti, una corteccia dal color rosso grigiastro. È una pianta dalla crescita lenta, raramente supera i 5 metri di altezza, presenta delle foglie minuscole dalla forma allungata. Nel periodo della fioritura, i rami si adornano con splendidi fiori rossi. Il frutto è una bacca carnosa, dalla buccia spessa di color giallo, con delle sfumature che vanno dal rosso fino all'arancio. All'interno del frutto sono contenuti moltissimi semi ricoperti da una polpa rosso vivo molto succosa, raccolte in cavità separate da una sottile membrana.
L'origine del melograno sembra essere l'Asia Occidentale, infatti cresce
spontanea dalle regioni a sud del Caucaso, al nord dell'India, nella regione del
Punjab, dalla Persia all'Afghanistan. È citata più volte nella Bibbia come uno
dei frutti della terra promessa: questo testimonierebbe che gli ebrei la
conoscevano e ne consumavano i frutti, anche sotto forma di succo, già in tempi
assai remoti. Nell'antico Egitto era nota e ritenuta pianta medicinale per le
sue proprietà terapeutiche e vermifughe, ed era inoltre utilizzata nelle
cerimonie funebri. Le melagrane sono state raffigurate nelle tombe egizie del
2500 a.C., sono state nominate nelle iscrizioni di Tutmosi I (1547 a.C.),
simboli del frutto del melograno sono stati ritrovati nella tomba di Ramses IV
(1145 a.C.). Nell'antica Grecia, il melograno era considerato una pianta sacra a
Venere e a Giunone. Persefone fu condannata agli inferi per aver mangiato sette
chicchi di melagrana.
Ai tempi degli antichi Romani, le spose usavano adornarsi i capelli con dei
rametti di melograno, come simbolo di ricchezza e di fertilità. In epoca
cristiana divenne l'allegoria della Chiesa che accoglieva a se i fedeli. I
pittori rinascimentali mettevano una melagrana in mano a Gesù Bambino simbolo
della nuova vita donata all'umanità. Plinio il Vecchio lo chiamava Malum
Punicum: una chiara allusione ad una sua probabile origine Fenicia. Nel corso
del 1400 la melagrana è rappresentata in numerosissime opere d'arte, nella
pittura, nella scultura e nelle arti decorative. Per la pittura: “La Madonna
della Melagrana” del Botticelli conservata alla galleria degli Uffizi di
Firenze; la “Madonna della Melagrana” o “Madonna Dreyfus” di Leonardo da
Vinci, conservata alla National Gallery of Art di Washington; “Madonna della
Melagrana” di Raffaello Sanzio conservato all'Albertina Museum di Vienna. Per
la scultura: “Madonna della Melagrana” di Jacopo della Quercia, scultura in
marmo bianco conservata al museo della cattedrale di Ferrara.
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La Madonna Dreyfus (Madonna della melagrana) |
Nelle arti decorative il simbolo della melagrana è molto ricorrente, come nel
caso dell'arte del tessuto e nell'arte della ceramica. Usata spesso come simbolo
di fratellanza e unione, a oriente come in occidente, la melagrana è un simbolo
di fertilità, fecondità e posterità, simboli che ben si adattano all'immagine e
alla struttura della melagrana. Nel corso dei secoli, questo particolare frutto
ha ispirato numerose leggende all'interno di varie culture e tradizioni. In
India si dice che il frutto della melagrana combatte la sterilità, mentre in
Turchia le spose usano lanciare con forza in terra una melagrana credendo che
avranno tanti figli quanti sono i chicchi usciti dal frutto spaccato. In
Dalmazia la leggenda impone al novello sposo di trasferire una piantina di
melograno dal giardino del suocero al proprio. I nativi americani usavano il
succo di melograno per combattere la sterilità. Ancora oggi in Africa la buccia
del frutto viene utilizzata per conciare il cuoio, mentre dalla buccia essiccata
si estrae un colorante giallo, ritrovato anche in alcune tombe egizie.
SCHEDA NUTRIZIONALE
Acido Ellagico,
Polifenoli
Fitoestrogeni
Bioflavonoidi Acido lipoico
Carotenoidi
Fibra alimentare idrosolubile
Selenio, Calcio, Ferro, Magnesio, Potassio, Zolfo
Vitamine Gruppo B, Vitamina E, Vitamina C
AZIONI SALUTARI
- Gastroprotettivo e favorente funzionalità intestinale
- Elevata azione anti stress ossidativo e climatico
- Anti artrite e osteoporosi
- Coadiuvante cistiti e prostatiti
- Controllo pH urina e saliva
- Effetto tonificante e vitalità energetica
Si può bere sia il succo ottenuto utilizzando un comune spremi agrumi oppure si possono mangiare i chicchi masticando bene i semini che contengono un' interessante quantità di omega3.
Personalmente adoro mangiare i chicchi di melagrana come spuntino del mattino o del pomeriggio, accompagnato da un buon tè verde e da un qudratino di cioccolato fondente....a parte il potere antiossidante è una vera delizia per il palato......provare per credere!
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