TODAY I WILL.....

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OGGI VOGLIO.....ALLENARMI E DIVENTARE PIU' FORTE, NUTRIRMI CON CIBI SALUTARI, AVVICINARMI ULTERIORMENTE AL MIO OBIETTIVO, PRENDERMI UNA PAUSA PER APPREZZARE LA VITA, PIANIFICARE IL DOMANI

sabato 6 luglio 2013

L' ANTICA GRECIA....SPORT, CORSA, OLIMPIADI

Anche nell' Antica Grecia esistevano messaggeri e la corsa era praticata da una buona percentuale di giovani essendo inserita nel programma dei giochi olimpici fin dalla loro prima apparizione (776 a.C.). La corsa rivestiva un ruolo importante nell' Antica Grecia e la troviamo citata in molti documenti dell' epoca che fortunatamente sono giunti fino ai nostri giorni.
I giochi olimpici ospitavano, oltre a sport come il pugilato, la lotta, il pancrazio una vasta tipologia di corse, ognuna con le proprie regole:
stadion antica nemea, Grecia
  • 1-stadion: la corsa più antica e prestigiosa, annoverava 20 contendenti e spesso il vincitore veniva considerato il vero trionfatore dei Giochi(il primo trionfatore fu Coroebus di Elis). Gli atleti effettuavano uno sprint di uno 'stadio' (che ad Olimpia era approssimativamente 192m);
  • 2-stade: corsa di due 'stadi' (384m);
  • diolico o corsa sulla lunga distanza: da sette a 24 'stadi' (1344-4608m);
  • hoplitodromos o hoplitodromia: corsa con le armature su distanze di 2-4 'stadi' utili per 'costruire' la velocità e la resistenza indispensabili in battaglia;
  • Hoplitodromos raffigurata su anfora
  • torch-relay race: fu aggiunta per intrattenere la folla e si correva prima dell'inizio dei giochi olimpici (oggi, in onore di questa tradizione, viene accesa la torcia olimpica).
A parte la corsa con l'armatura le altre corse venivano praticate nudi.

La maratona, come la intendiamo noi oggi, non faceva parte dei Giochi semplicemente perchè ancora non esisteva. Essa prende il nome dalla città greca di Maratona citata nella leggenda di Filippide.
Filippide era un messaggero ateniese ed era stato spedito nel 490 a.C. da Milziade(Generale dell'esercito di Atene) a Sparta per chiedere aiuto in vista di un imminente attacco dell'esercito persiano nei pressi di Maratona. Al suo arrivo a Sparta trovò un'amara sorpresa: l'esercito locale era impegnato a sedare una rivolta civile scoppiata nei paesi vicini e difficilmente i suoi comandanti avrebbero condiviso la sua richiesta di aiuto. Dovette quindi fare ritorno ad Atene prima di portare la brutta notizia a Milziade che nel frattempo dirigeva i suoi uomini nei pressi di Maratona. Le sorti della battaglia fra ateniesi e persiani scontata sulla carta si capovolsero totalmente e, malgrado la netta superiorità di questi ultimi, furono i primi ad avere la meglio e Filippide fu inviato nuovamente ad Atene (distante 40km) per portare la notizia della vittoria. La leggenda narra che al suo arrivo ad Atene, Filippide, fece appena in tempo a pronunciare la frase "vittoria" che subito dopo crollò al suolo morto, stremato dal grande sforzo compiuto. A dire il vero l'epilogo lascia molti dubbi visto che Filippide, un messaggero (il più bravo ad Atene), aveva sicuramente percorso distanze anche superiori in più occasioni. Resta di fatto che questo episodio (la battaglia di Maratona è storia reale) e la leggenda di Filippide hanno dato il nome a quella che oggi è considerata la regina di tutte le corse: la maratona, appunto.
1896 Olympic marathon.jpg
Maratoneti, Atene,  primi giochi olimpici

L'idea di organizzare una corsa del genere venne al filologo francese Michel Brèal, amico di Pierre de Coubertin, il fondatore dei moderni Giochi Olimpici. La prima maratona fu così introdotta nel programma dei Giochi di Atene del 1896, per una distanza di 40km (dalla città di Maratona allo stadio olimpico di Atene), come tributo all'impresa di Filippide.
Per la cronaca la prima maratona fu vinta da Spiridon Louis, atleta greco, che completò la gara in 2 ore, 58 minuti e 50 secondi.

Torniamo adesso all'Antica Grecia e vediamo come i giovani venivano avviati allo sport e quindi anche alla corsa. L'evolversi della società antica aveva portato progressi in molti campi e quindi anche in quello sportivo. A partire dal 4° secolo a.C. lo sport aveva raggiunto livelli di competitività tali che iniziò a formarsi la figura dell'allenatore, i gymnastis. Il passaggio dalla figura dell'allenatore a quella dell'allenamento fu molto breve e viene testimoniato da questo piano di allenamenti:
  • Primo giorno: esercizi di potenziamento;
  • Secondo giorno: intensità elevata;
  • Terzo giorno: recupero;
  • Quarto giorno: intensità media.
Questa struttura non era rigida ma veniva adattata dall'allenatore in base all'atleta che aveva difronte (cio' che dovrebbe fare un allenatore moderno....).

I ragazzi si allenavano per le gare di atletica e si esercitavano nudi nei giochi ginnici in luoghi chiamati gymnasium(letteralmente "allenare, praticare esercizi", mentre gymnos significa 'nudo'). Questi ultimi, con il passare del tempo, divennero dei veri e propri centri di educazione intellettuale e fisica dei giovani greci che venivano divisi in categorie in base all'età:
  • i paides, "ragazzi", dai 12 ai 15 anni;
  • i neaniai, "giovani", dai 16 ai 18 anni;
  • gli efebi, pronti per il servizio militare.
In alcune polis, per quelle che sono le nostre conoscenze attuali, erano presenti tre diversi gymnasium, uno per ogni categoria sopracitata.

Hippocrates rubens.jpg
Ippocrate
Molti filosofi dell'antica grecia hanno dato il loro contributo alla causa sportiva. Ippocrate, considerato il padre della medicina occidentale, era un fermo assertore dell'efficacia del defaticamento alla fine dell'esercizio fisico, utile per recuperare più del riposo passivo, tesi promossa anche da Aristotele, e dell'utilità dei bagni e dei massaggi con olii. Luciano, altro filosofo greco, era profondo assertore della corsa sulla sabbia, efficace per potenziare la muscolatura degli arti inferiori e di altre forme di allenamento in condizioni difficili (ad esempio sotto il sole).
Gli antichi greci introdussero anche altri concetti che oggi, agli occhi dei più attenti, appaiono scontati, come ad esempio la giusta alimentazione nello sport, l'utilizzo della musica per 'caricarsi' prima di un evento (utilizzavano i suonatori di flauto), i danni prodotti dal sovrallenamento.....in tutti i sensi possiamo quindi affermare che gli antichi greci sono stati i pionieri dello sport moderno, corsa compresa.

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In letteratura si trovano molte storie di atleti greci che servono anche per capire il contesto in cui essi vivevano la 'loro' corsa.....nel prossimo post: la storia di Egeo!


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