
La pianta dei fichi d'India, nome scientifico "Opuntia ficus indica", è una pianta grassa appartenente alla famiglia delle Cactaceae
ed è originaria del Messico; può raggiungere un'altezza di circa 3
metri mentre le sue radici, generalmente molto estese, non superano i 30
cm. di profondità.
Il fico d'India
cresce senza difficoltà nelle zone caratterizzate da un clima caldo ed
arido; infatti una delle caratteristiche più apprezzate di questa pianta
è che essa necessita di pochissima acqua per vivere.
Le piante dei
fichi d'india non hanno bisogno di nessun intervento chimico da parte
dell'uomo per potersi sviluppare e per questo motivo è
uno dei pochissimi frutti a non subire manipolazioni.
Sono
composti per l' 85,5% da acqua, per il 9% da carboidrati, il 3,5% da
fibre e la restante percentuale è formata da proteine grassi e ceneri. I minerali presenti sono: potassio, magnesio e
calcio, presenti in grande quantità, seguono poi fosforo, sodio,
rame, selenio e ferro.
Per quanto riguarda le vitamine sono presenti la vitamina A, alcune del gruppo B e la vitamina C.
Negli
ultimi anni la ricerca scientifica si è dedicata allo studio dei fichi
d'India per tentare di dimostrare in modo sperimentale le proprietà ed i
benefici che questo frutto esplica nei confronti dell'organismo umano;
la tradizione popolare ha da sempre attribuito ai fichi d'India
proprietà terapeutiche ma gli ultimi studi condotti su questo frutto
paiono proprio confermare le sue proprietà benefiche.
Il
fico d'india, grazie al buon contenuto di fibre solubili e non, aiuta a
dimagrire e a mantenere sotto controllo la glicemia; le fibre sono utili per favorire il transito degli alimenti
nel tratto intestinale, rigenerano la flora intestinale e sono utili
nella prevenzione delle emorroidi.

Dagli ultimi studi condotti sui fichi d'India pare che questi abbiano la proprietà di combattere i parassiti dell'intestino.
I
fichi d'India hanno una prima fioritura in primavera; i frutti che si
ottengono da questa prima fioritura vengono eliminati costringendo così
la pianta ad una seconda fioritura che produrrà cosi nuovi frutti più
grandi che matureranno nel periodo invernale e che troviamo solitamente
disponibili sul mercato a novembre/dicembre.
I
fichi d'India tardivi ottenuti con questa tecnica vengono appunto
chiamati "bastarduna", sono meno numerosi ed hanno un prezzo più alto
rispetto ai comuni fichi d'india; un'altra caratteristica che li
distingue, oltre ad essere più grandi, è l'assenza di semi.
Calorie: per ogni 100 grammi di parte edibile si ha un apporto calorico pari a 41 calorie.
Curiosità culturali legate ai fichi d'india:
particolare della bandiera messicana |
- Il nome della antica capitale imperiale azteca Tenochtitlan (la odierna Città del Messico) deriva da nocthli, il nome azteco del frutto del ficodindia, e significa letteralmente ficodindia su una roccia.
- Il fico d'India compare sullo stemma della bandiera messicana.
- Le pale e i frutti del fico d'India sono immortalate nella Fontana dei Quattro Fiumi di Gian Lorenzo Bernini, a Roma [1].
- Nel campo delle arti figurative il fico d'India appare in opere di Bruegel il Vecchio, Frida Kahlo, Man Ray, Roy Lichtenstein, Tina Modotti.
- Fichidindia (1956) è il titolo di una raccolta di poesie di Vann'Antò.
- Fico d'India (1980) è il titolo di un film di Steno, con Diego Abatantuono e Gloria Guida.
- I Fichi d'India sono un duo comico originario di Varese, composto da Bruno Arena e Massimiliano Cavallari.
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