Nel
post 'CAMMINARE O CORRERE? COME VALUTARE LA PROPRIA CONDIZIONE FISICA' ci
siamo lasciati con le indicazioni su come valutare la 'sostanza' del proprio
peso e abbiamo visto quali sono i parametri da rispettare per scegliere in
maniera oculata se iniziare la nostra avventura con la corsa o con il walking(o
fitwalking). Abbiamo inoltre supposto che non esistano altri impedimenti di
carattere fisico che ne sconsiglino la pratica. Prima di proseguire volevo
approfondire quest'ultimo concetto affinchè non sussistano dubbi di sorta. Fare
attività sportiva, nel nostro caso correre, è tanto più divertente e
gratificante quanto maggiore è il grado di sicurezza con cui la pratichiamo.
Questa semplice constatazione ci porta a concludere che è consigliabile
accertarsi che non esistano patologie in atto o controindicazioni che possano
sconsigliare la corsa. In sintesi, la cosa migliore da fare, è quella di
sottoporsi ad una visita d'idoneità, meglio presso un centro sportivo,
dove la competenza è sicuramente maggiore rispetto a quella fornita da un
medico generico.
A questo
punto tutto è 'sul binario giusto'(se non lo è vi rimando al post 'INIZIARE CON
IL FITWALKING'): peso, ok!; visita d'idoneità, ok!. Allora,
INIZIAMO!!!
Entriamo
nell'aspetto pratico della corsa. Tutto ciò che faremo ora ci permetterà di
distinguerci dai praticanti occasionali, da coloro che, anche d'estate, corrono
con il k-way e ben coperti, convinti che sudando di più bruceranno anche più
grassi, da coloro che utilizzano semplici scarpe da ginnastica, pensando che le
scarpe siano tutte uguali, da coloro che pensano che i dolori muscolari del
giorno dopo siano da attribuire all'accumulo di acido lattico, ecc.
Quindi, cosa
differenzia un corridore occasionale da uno consapevole delle proprie scelte?
- Abbigliamento: l'abbigliamento corretto deve necessariamente tenere conto delle condizioni climatiche correnti. D'inverno bisogna coprirsi, ma non troppo: meglio patire un po' di freddo all'inizio dell'allenamento che non riuscire a respirare tanto che si è imbottiti. NO a tute da relax, k-way, cappellini di lana ultrapesanti; SI a calzamaglie termiche, guanti, copriorecchie tutto rigorosamente di materiale tecnico nelle giornate più fredde. D'estate l'obiettivo è sudare il meno possibile. Anche in questo periodo abolito il k-way in caso di vento o pioggia. Nelle giornate più calde l'eccessiva sudorazione potrebbe provocare abrasioni ai capezzoli e interno cosce, possiamo ovviarvi con l'uso di vaselina. DOMANDA: se il mio obiettivo è il dimagrimento è utile coprirsi il
più possibile per favorire la sudorazione e in questo modo bruciare più
grassi?
RISPOSTA: Qualunque sia il nostro obiettivo non è mai consigliabile coprirsi più del dovuto. Nel caso specifico non vi è alcuna relazione fra la quantità di sudore espulso e il grasso bruciato. Il sudore favorisce la termoregolazione del nostro organismo, in esso non è contenuto grasso ma tossine che vengono espulse. Con il sudore aiutiamo l'organismo a depurarsi da queste tossine ma sicuramente non a dimagrire. Vestirsi da runners ha anche un fine motivazionale: quando mettiamo le scarpe da corsa e l'abbigliamento adatto facciamo uno switch mentale ed entriamo nella nostra 'vita da sportivi'(cit. 'IL DIARIO DEL BENESSERE' del Dr. F. Duranti ed. Sperling&Kupfer). - Scarpe: la scelta delle scarpe è di fondamentale importanza. Se le scarpe sono inadeguate basteranno pochi km a farci ricredere sul fatto che la corsa generi benessere: vesciche, arrossamenti, unghie nere saranno solo alcuni dei fastidi generati da una non corretta scelta dei nostri 'attrezzi da lavoro'. Come si sceglie la scarpa più adatta a noi? La scarpa va scelta in base al proprio peso, al proprio appoggio, alla tipologia di percorso(asfalto, pista, sterrato ecc.), al tipo di utilizzo(gara, allenamento, trail running) e alla distanza. Siccome non possiamo ritenerci degli esperti, la migliore soluzione è quella di recarsi presso un negozio specializzato e farsi consigliare da personale qualificato. Molti negozi hanno nel loro staff personale con esperienza nel settore(atleti o ex atleti) che volentieri ci aiuteranno nella nostra ricerca. In alcuni negozi è possibile effettuare anche l'analisi dell'appoggio plantare che darà ulteriori informazioni sul modello di scarpa più adatto a noi. Il mio consiglio è quello di prendersi tutto il tempo necessario, di provare entrambe le scarpe allacciandole, di camminare e di correrci per qualche metro, di non guardare la marca ma la comodità della calzata, di provarle con calze tecniche. Solo a titolo informativo ecco la classificazione(runnersworld.it) delle scarpe in base ai criteri precedentemente descritti(il linguaggio è quello tecnico e potrebbe servire a chi ha già dimestichezza con la corsa):
- massimo controllo: scarpe raccomandate per corridori con archi plantari bassi, con una media-alta iperpronazione e che necessitano del massimo controllo dell'appoggio nel retropiede. Sono anche le più adatte ai runners di una certa stazza, che necessitano di scarpe robuste e in grado di mantenere a lungo le loro caratteristiche;
- stabili: scarpe indicate per runners con leggera o media iperpronazione con archi plantari da bassi a normali, che tendono dunque ad aver bisogno di un buon compromesso tra sostegno e ammortizzazione a livello dell'intersuola;
- ammortizzanti/neutre: scarpe raccomandate per runners che necessitano della massima ammortizzazione e del minimo supporto mediale. Sono le migliori per chi ha archi plantari da normali a alti, ha un'azione di corsa biomeccanicamente efficiente, o appoggia d'avampiede o di medio piede;
- ritmi veloci/gara: scarpe adatte per le competizioni o, se il runner ha un appoggio biomeccanicamente efficiente, per gli allenamenti veloci.
Il segreto per essere
costanti? Obiettivo+programma! L'imperativo è d'obbligo: senza un
obiettivo e senza un programma che permetta di raggiungerlo non andremo
molto lontano. Il motivo? Immaginate di non avere un programma di
riferimento ma avete un obiettivo ben preciso, ad esempio dimagrire. Questa
situazione ci porta a correre solo quando ne abbiamo voglia, i risultati non
arrivano mai, ci scoraggiamo, abbandoniamo. Immaginate adesso di avere un
programma d'allenamento ma non avete un obiettivo da raggiungere(è il
classico caso di chi riprende una tabella da una rivista sperando che sortisca
qualche effetto). Il fatto di 'non sapere cosa farsene' dell'allenamento che
stiamo facendo ben presto ci demotiverà portandoci al 'ritiro anticipato' e....addio
programma.
Obiettivi e programmi d'allenamento saranno oggetto di specifici
post per l'importanza che rivestono nella pratica continuativa della
corsa.
Per iniziare, quindi, vestiamoci da runners e suguiamo
un programma d'allenamento finalizzato ad un obiettivo preciso....in questo
modo vedremo la corsa sotto un nuovo punto di vista....il nostro!!!
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