TODAY I WILL.....

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OGGI VOGLIO.....ALLENARMI E DIVENTARE PIU' FORTE, NUTRIRMI CON CIBI SALUTARI, AVVICINARMI ULTERIORMENTE AL MIO OBIETTIVO, PRENDERMI UNA PAUSA PER APPREZZARE LA VITA, PIANIFICARE IL DOMANI

sabato 8 giugno 2013

I CHASQUIS

LA CORSA E GLI INCAS

File:Quipu4.tif
figura 1. QUIPU
L'Impero Inca è stato il più vasto Impero del Continente Americano in età Precolombiana(dal 1250 ca. con la colonizzazione della valle di Cusco fino al 1548 ca. con l'inizio della colonizzazione spagnola). Nel  suo periodo di massimo splendore ha raggiunto un'estensione che va dall'attuale confine tra Ecuador e Colombia fino al Rio Maule in Cile e godeva al suo interno di un sistema di comunicazione avanzato e di una fitta rete stradale. La civiltà Inca non aveva però un alfabeto e non possedeva la ruota. Per indicare le lettere utilizzavano un sistema costituito da fili annodati(quipu)
come mostrato nella figura1. Attraverso i quipu erano in grado di mettere su' semplici frasi o interi messaggi(i nodi rappresentavano i numeri, i colori il significato) e rappresentavano un'alternativa valida alla trasmissione delle notizie per via verbale. Ma come facevano due zone dello stesso Impero, più o meno distanti fra di loro, a comunicare? Semplice, utilizzando i chasquis(messaggeri), figura2, ovvero corridori professionisti che ricevevano il messaggio(orale o sotto forma di quipu o sacche contenenti qualcosa di leggero) da chi oggi chiameremo semplicemente 'mittente' e si preoccupavano di condurlo a destinazione. Il sistema individuato dagli Inca era quello della 'staffetta': lungo le strade venivano allestite un certo numero di capanne(tambo) in ognuna delle quali erano in attesa dai 4 ai 6 chasquis(a seconda dell'importanza della strada). All'esterno di ogni capanna vi era un corridore in attesa, già pronto a ricevere il messaggio del corridore precedente per iniziare la propria corsa verso la capanna successiva. Il corridore precedente trovava nella capanna raggiunta il proprio ristoro e qui riposava fino alla nuova attesa. E così, di capanna in capanna, il messaggio raggiungeva il proprio destinatario nel giro di pochi giorni anche su distanze molto lunghe. I chasquis erano corridori professionisti nel senso che il loro era un vero e proprio lavoro: lavoravano su turni di quindici giorni, erano ben pagati e avevano alcuni privilegi.
figura 2. CHASQUIS
Venivano scelti tra i giovani con sviluppate caratteristiche di agilità e resistenza, era richiesto loro molta serietà e capacità di segretezza dato che alcuni messaggi da recapitare avevano importanza vitale per l'Impero(dichiarazioni di guerra, rivolte ecc.), mentre non era richiesto loro la capacità di codificare i quipu, questi ultimi venivano decifrati dai quipucamayoc(figura3). Avevano vesti caratteristiche e un copricapo di piume, al collo portavano una conchiglia(pututu) che usavano a mo' di tromba e serviva per annunciare il proprio arrivo, spesso erano armati di bastone  e fionda utili per difendersi dai nemici.
Accanto ai chasquis vi era un'altra figura di corridori, gli hatun-chasquis, che trasportavano carichi più pesanti ma lavoravano di meno(solo mezza giornata).
Il sistema dei messaggeri era risultato talmente valido ed efficace che fu mantenuto anche dai conquistatori spagnoli successivamente al 1550.
figura 3. QUIPUCAMAYOC
A parte i messaggeri vi erano altri gruppi che dovevano dimostrare le proprie capacità nella corsa e tra questi i giovani che volevano diventare membri della classe dominante. Tali giovani dovevano avere alle spalle almeno quattro anni di studi(dovevano imparare la lingua della classe dominante, i codici dei nodi, la cartografia, la geografia, l'astronomia) e alla fine dovevano superare l'esame della corsa. Il percorso da completare era interamente in salita ed era lungo 8km con l'arrivo in cima ad una collina sacra dove venivano piazzatte delle statuette raffiguranti animali per indicare il traguardo(il falco, l'aquila, il colibrì, la volpe, il serpente). Il primo arrivato prendeva il falco(considerato il più nobile dei volatili), l'ultimo prendeva il serpente(simbolo dell'umiliazione ricevuta). Con le statuine al seguito gli atleti sfilavano fra la gente ricevendo ovazioni o scherno.







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