TODAY I WILL.....

TODAY I WILL.....
OGGI VOGLIO.....ALLENARMI E DIVENTARE PIU' FORTE, NUTRIRMI CON CIBI SALUTARI, AVVICINARMI ULTERIORMENTE AL MIO OBIETTIVO, PRENDERMI UNA PAUSA PER APPREZZARE LA VITA, PIANIFICARE IL DOMANI

martedì 25 giugno 2013

TELESE 2013: LA GARA

Emozioni prima ancora di correre: lungo la strada per raggiungere Telese valli e colline nei pressi di Solopaca....uno spettacolo unico!
Top Runners a Telese
L'atmosfera a Telese è quella delle grandi occasioni, fervono i preparativi a pochi minuti dal via....i top runners iniziano il loro riscaldamento....con calma....c'è tempo per 'volare'!
SuperLuna a Solopaca
Al via circa 1500 atleti, ognuno con il suo obiettivo...fosse anche 'solo' quello di finire la gara. Quello che mi colpisce positivamente è la grande partecipazione del pubblico che fin dall'inizio non fa mancare il suo sostegno....personalmente ho fatto leva sulla spinta della folla in alcuni punti critici dove, in assenza di incitamenti, probabilmente, avrei finito con l'accontentarmi del mio passo....senza forzare. I primi 5km sono stati i più faticosi, non solo perché la partenza in ultima 'gabbia' comporta un gap iniziale difficile da recuperare soprattutto quando davanti a te si erge un muro di atleti con la tua stessa passione ma con ritmi diversi, ma anche perché il percorso presenta una pendenza negativa che mal si addice ad una partenza veloce. Il secondo tratto è decisamente veloce e porta in dote una buona manciata di secondi recuperati. Il passaggio a S. Salvatore Telesino è la svolta della gara, la strada si 'apre' alla corsa e, per chi è uscito indenne dalla prima frazione, è il momento della verità. Il rientro a Telese è anticipato nuovamente dal calore della folla, la spinta è notevole e ti conduce all'arrivo quasi in un unico respiro: fermo il cronometro a 39'55" con la consapevolezza di aver dato tutto....ma lo spettacolo deve ancora iniziare e sarà quello della Luna che accompagnerà ogni atleta sulla strada del ritorno.....non ho potuto farne a meno.....fermo l'auto in sicurezza e resto qualche istante ad ammirare una Luna in piena forma, SuperLuna l'hanno chiamata...una foto e poi di ritorno a casa!

domenica 16 giugno 2013

UN RE SUMERO A CUI PIACEVA CORRERE

RE SHULGI e la CORSA, vera passione o spiccato senso del dovere? 
Governò dal 2094 al 2047 a.C. sulle città meridionali degli antichi Sumeri, appare, oggi, come una delle personalità più rilevanti della storia dei Sumeri grazie alle riforme promosse in diversi campi, da quello economico a quello amministrativo, e per la sua politica culturale e religiosa. Durante il suo regno, nel 2088 a.C., vennero organizzate, nello stesso giorno, due feste di carattere religioso nelle città sante di Nippur e Ur. C'era un unico modo per partecipare ad entrambe: CORRERE. La distanza da coprire era di 320km tra andata e ritorno e il Re non si lasciò pregare: indossati gli abiti da cerimonia e con uno stuolo di servi a seguito pronti con riserve di cibo ed acqua e ad illuminare la strada con le torce nelle ore notturne, alternò corsa e cammino fra campi coltivati e frutteti, irrigati dalle acque dell'Eufrate che scorreva fuori le mura della città. Giunto a Ur fece offerte solenni di cibo e altri sacrifici davanti alla statua di Nanna per rendere omaggio al dio e placare la sua ira. Per Shulgi il sovrano era solo un intermediario presso la divinità: era Nanna a detenere il potere e a proteggere Ur. Durante la corsa curò il ritmo, che doveva essere regolare e l'alimentazione, che doveva garantire una corretta integrazione(mangiando datteri, uva, pane e miele, un po' come farebbe un runner dei nostri giorni). Durante il ritorno fiancheggiò i grandi parchi e i numerosi templi alla periferia di Nippur, arrivando addirittura in anticipo in città e dirigendosi senza perdere tempo nel luogo della festa per il dio del sole Utu e per la dea della fertilità Inanna.
Il Re aveva così compiuto il suo dovere e aveva, al tempo stesso, realizzato un'impresa di grande forza e resistenza fisica secondo regole non scritte destinata a rimanere a lungo nella mente dei suoi sudditi e tramandata ai posteri attraverso gli scribi e i cantori della tradizione orale.