RE SHULGI e la CORSA,
vera passione o spiccato senso del dovere?
Governò dal 2094 al 2047 a.C. sulle città meridionali degli antichi Sumeri, appare, oggi, come una delle personalità più rilevanti della storia dei Sumeri grazie alle riforme promosse in diversi campi, da quello economico a quello amministrativo, e per la sua politica culturale e religiosa. Durante il suo regno, nel 2088 a.C., vennero organizzate, nello stesso giorno, due feste di carattere religioso nelle città sante di Nippur e Ur. C'era un unico modo per partecipare ad entrambe: CORRERE. La distanza da coprire era di 320km tra andata e ritorno e il Re non si lasciò pregare: indossati gli abiti da cerimonia e con uno stuolo di servi a seguito pronti con riserve di cibo ed acqua e ad illuminare la strada con le torce nelle ore notturne, alternò corsa e cammino fra campi coltivati e frutteti, irrigati dalle acque dell'Eufrate

che scorreva fuori le mura della città. Giunto a Ur fece offerte solenni di cibo e altri sacrifici davanti alla statua di Nanna per rendere omaggio al dio e placare la sua ira. Per Shulgi il sovrano era solo un intermediario presso la divinità: era Nanna a detenere il potere e a proteggere Ur. Durante la corsa curò il ritmo, che doveva essere regolare e l'alimentazione, che doveva garantire una corretta integrazione(mangiando datteri, uva, pane e miele, un po' come farebbe un runner dei nostri giorni). Durante il ritorno fiancheggiò i grandi parchi e i numerosi templi alla periferia di Nippur, arrivando addirittura in anticipo in città e dirigendosi senza perdere tempo nel luogo della festa per il dio del sole Utu e per la dea della fertilità Inanna.
Il Re aveva così compiuto il suo
dovere e aveva, al tempo stesso, realizzato un'impresa di grande forza e resistenza fisica secondo regole non scritte destinata a rimanere a lungo nella mente dei suoi sudditi e tramandata ai posteri attraverso gli scribi e i cantori della tradizione orale.