TODAY I WILL.....

TODAY I WILL.....
OGGI VOGLIO.....ALLENARMI E DIVENTARE PIU' FORTE, NUTRIRMI CON CIBI SALUTARI, AVVICINARMI ULTERIORMENTE AL MIO OBIETTIVO, PRENDERMI UNA PAUSA PER APPREZZARE LA VITA, PIANIFICARE IL DOMANI

lunedì 28 gennaio 2013

SARNICO-LOVERE.....LA TABELLA

Foto: Fino al 31 Gennaio 2013 - € 25,00
Iscriviti subito se vuoi essere tra i 2.000 !


www.sarnicolovere.itSiamo all'inizio di una nuova avventura che mi condurrà alla 26km di Sarnico(Sarnico-Lovere run), una gara che si svolge in provincia di Bergamo, lungo il lago d'Iseo e che per me presenta non poche incognite. Posso riassumere le problematiche in due punti essenziali:
  1. è saltato completamente il periodo di costruzione che avevo programmato per questi mesi invernali;
  2. in gara non ho mai corso su distanze superiori alla mezza maratona.
Negli ultimi due mesi è mancata la continuità negli allenamenti a causa di un forte raffreddore che mi ha bloccato quindici giorni  a Dicembre e sette  a Gennaio. Sono 'saltate' sedute importanti per la costruzione e contemporaneamente devo fare i conti con il processo di deallenamento che inesorabilmente si innesca a seguito di stop più o meno lunghi(vedi articolo sulla ripresa dopo uno stop).
In questi giorni, valutando tra le due soluzioni che si possono prospettare in questi casi(riprendere con il periodo di costruzione e scegliere una gara obiettivo nei mesi autunnali oppure riprendere la migliore condizione fisica attraverso obiettivi a breve termine), mi è capitata sottomano la locandina della gara di Sarnico che rappresenta anche una soluzione ottimale per trascorrere qualche giorno fuori casa con tutta la famiglia nel periodo primaverile.
 Panoramica
Il secondo punto è quello che mi preoccupa di meno, nel senso che, una volta impostato un programma d'allenamento, i chilometri 'entrano' nelle gambe e nella testa, l'obiettivo farà da traino alle motivazioni........un test, tra qualche settimana, mi consentirà di fare ulteriori valutazioni.

Ecco allora cosa mi aspetta per i prossimi mesi:

GENNAIO

L 28     RIPOSO;
M29     FL 10km;
M30     FM10km;
G31      RIPOSO;

FEBBRAIO

V 1      RIPOSO;
S 2       FPR 10km;
D 3      LUNGO 18km;
L 4       RIPOSO;
M5      RIPOSO;
M 6      FL 12km;
G 7      FM 14km;
V 8      RIPOSO;
S 9      RIPOSO;
D 10    FPR lungo 18km;
L 11     FL 10km con variazioni finali;
M 12   RIPOSO;
M 13   RIPOSO;
G 14    FM 16km;
V 15    FPR 14km;
S 16    RIPOSO;
D 17    RIPOSO;
L 18    FL 10km con variazioni finali;
M 19   FM 12km;
M 20   RIPOSO;
G 21    FPR 10km;
V 22    TEST CONCONI;
S 23     LUNGO 20km (RG);
D 24    RIPOSO;
 
...gli allenamenti successivi li valuterò in seguito al test di conconi.

BUONA CORSA!!!

     

sabato 26 gennaio 2013

RIPRESA DEGLI ALLENAMENTI

In questo periodo sono molti i contrattempi che non ci consentono di indossare la nostra 'divisa' da runner: strade allagate dalla pioggia, freddo intenso, forti raffreddori, influenza......dopo aver fatto i conti con uno stop necessario e malvoluto come riprendiamo gli allenamenti?
Partendo dal presupposto che ogni runner che si rispetti dovrebbe avere una propria tabella degli allenamenti vediamo come comportarci in base al tempo passato ai 'box':

1° LIVELLO: STOP FINO A 4 GIORNI
Entro questo limite la nostra programmazione è salva: si continua normalmente!

2° LIVELLO: STOP DA 5 FINO A 10 GIORNI
Le grandezze fisiologiche coinvolte nella corsa cominciano a deallenarsi, ma il processo è veramente minimo. Si continua con il programma, rallentando i ritmi di 5"/km finché non si riacquista la solita brillantezza.


3° LIVELLO: STOP DA 11 FINO A 28 GIORNI
Inizia a farsi sentire il deallenamento. Alla ripresa è necessario inserire un periodo(8-10gg) di riadattamento alla corsa utilizzando il fondo lento come mezzo principale. La ginnastica, un minimo di potenziamento, stretching ecc. possono integrare utilmente la ripresa. Si può alternare una seduta di palestra a una di corsa.Se stiamo preparando una 10km alla fine di questo periodo possiamo effettuare un test sulla distanza  per verificare se siamo rientrati nello standard precedente lo stop. In base al risultato tareremo la nostra ripresa. Se, invece, stiamo preparando una maratona, anche se il test precedente dà esito positivo, non possiamo pensare di riprendere con i lunghi dove li avavamo lasciati......si riprendono gradualmente. E' ovvio che, nel caso della maratona, uno stop di 3° livello può comportare una rinuncia alla gara se non vi sono i margini di tempo per portare a termine il programma.


4° LIVELLO: STOP DA 29 FINO A 60 GIORNI
Il deallenamento non è ancora totale (alcune grandezze si deallenano totalmente in tre mesi). Quindi non tutto è da buttare. Si riprende con un programma soft, tipico dei principianti. In questa nuova fase non bisogna strafare, esagerando e  finendo stravolti i primi allenamenti. Questa soluzione 'sprint' non serve e potrebbe causarci ulteriori problemi. La ripresa andrà valutata con  un test sui 10 km per verificare la propria efficienza.


OLTRE I 60 GIORNI
A questo punto il deallenamento dovrebbe essere totale....si riparte da zero con le dovute precauzioni.


BUONA CORSA A TUTTI!!!

martedì 15 gennaio 2013

I MEZZI DI ALLENAMENTO: IL FONDO LUNGO O LUNGHISSIMO

Personalmente ritengo che il modo migliore per trattare i mezzi di allenamento della corsa sia quello di riferirsi alla tipologia di gara che stiamo preparando: se un atleta prepara i 5000m non può considerare un 18km come fondo lento perchè l'impegno sarebbe superiore rispetto al resto del suo programma di allenamento(imperniato sull'obiettivo dei 5000m) mentre per un maratoneta  l'approccio sarà completamente diverso. Visto in quest'ottica il lungo-lunghissimo trova sicuramente spazio in programmi di allenamento costruiti per preparare distanze che vanno dalla mezza maratona in su. 
Vediamo quali sono le caratteristiche peculiari di questo mezzo di allenamento che rientra nella tipologia di corse a ritmo uniforme:
  • A chi serve? Come detto è indispensabile per chi prepara distanze dalla mezza in su. Il lunghissimo è molto importante nella costruzione e nel mantenimento della resistenza aerobica(SAE) e del VO2max ma, se corso in maniera troppo blanda, non allena nemmeno questi parametri;
  • Lunghezza: possiamo considerare lunghissimo un allenamento che supera l'ora e quindici minuti o dai 18km in su;
  • Ritmo: in un programma d'allenamento ben strutturato il lunghissimo andrebbe corso ad un ritmo prossimo(7-10" in più) al ritmo maratona(quello attuale, rilevato attraverso un test, non quello desunto da gare precedenti o peggio ancora il nostro record e nemmeno quello ipotizzato per il giorno della gara);
Foto: Corri! Puoi sfidare facilmente l'orgoglio di una spaventosa distanza http://LDN.in/xHvQtTCon il lunghissimo il corpo dell'atleta 'impara' e si 'abitua' ad usare i grassi  per produrre energia. Essendo un lavoro aerobico c'è equilibrio tra il lattato prodotto e quello smaltito per cui è possibile percorrere molti chilometri, questo provoca nell'atleta degli adattamenti tendinei e muscolari oltre che un miglioramento nella tecnica della corsa.

Analizzando il lunghissimo è stato introdotto un riferimento importante nella costruzione di un programma di allenamento per la maratona: il ritmo maratona.  
Come facciamo a risalire al ritmo maratona? L'errore più comune è quello di considerare ritmo maratona il nostro record sulla distanza dei 42km risalente magari a qualche anno fa....anche il riferimento a gare precedenti ha poco di attendibile....quindi l'unico modo è quello di verificare la nostra condizione fisica attuale attraverso una serie di valutazioni che tengano conto dei diversi aspetti che entrano in ballo nel momento esatto in cui prepariamo la maratona. Mi spiego meglio: vengo da un periodo di inattività oppure ho finito di preparare una mezza o, ancora, l'ultima gara è stata un diecimila....sono tutti aspetti da tenere in considerazione quando vogliamo preparare una maratona perchè tutto girerà sulla corretta valutazione del ritmo di riferimento. Un ritmo maratona troppo ottimistico ci porterà a mollare in breve tempo perchè ben presto i lunghissimi faranno sentire il loro effetto sul fisico(in altre parole non riusciremo a 'recuperare'), al contrario un ritmo maratona valutato in difetto non produrrà gli adattamenti che ci si aspetta per correre al meglio la maratona. Un'arma importante è sicuramente il buon senso, utile soprattutto all'inizio quando la condizione fisica 'sbatte' contro l'euforia, contro la voglia di 'spaccare tutto' tipica di chi non è ancora entrato nell'ottica della corsa intesa come benessere psico-fisico(che senso ha dare tutto in un singolo allenamento per poi stare fermi 4-5 giorni per recuperare?). Con gli allenamenti giusti la condizione fisica inizierà a migliorare, avremo delle indicazioni più precise sulle nostre capacità di recupero e potremo inserire qualche test(vedi ad esempio il test di Conconi) che ci consentirà di conoscere la nostra forma attuale e in base ad essa tranquillamente programmare i  futuri allenamenti. E il ritmo maratona? L'autore R.Albanesi ci propone questo test: 3x5000m con 3' di recupero da fermo. Si tratta di effettuare tre serie da 5000m ognuna intervallate da 3' di recupero da fermo. Meglio se c'è omogeneità tra le serie dopodichè si calcola la media sui tre cinquemila. Al tempo ottenuto aggiungiamo un 10% e questo sarà il risultato finale ovvero il ritmo maratona attuale. Si tratterà di un punto di riferimento attuale e non definitivo che dovrà essere 'aggiustato' con i successivi allenamenti. Esempio: tempi sui 5000m -> 19'27"(3'53"/km), 19'29"(3'54"/km), 19'31"(3'54"/km). Si nota subito un'ottima distribuzione dello sforzo nelle tre serie. La media è 3'53",5/km a cui si somma il 10% ottenendo 4'17"/km che sarà il ritmo maratona sul quale gestire i prossimi allenamenti.

In conclusione, il lunghissimo è un allenamento tipico del maratoneta, non ha senso correrlo ad un ritmo troppo blando perchè non produrrebbe gli adattamenti fisiologici utili per la maratona, va gestito con cautela e in maniera progressiva tenendo conto della propria condizione fisica attuale, il chilometraggio aumenterà con il miglioramento di quest'ultima, il ritmo di riferimento è prossimo al ritmo maratona(dai 7 ai 10 secondi più lento).

venerdì 11 gennaio 2013

IL TE' VERDE

Prima di addentrarmi nella descrizione di una delle bevande più bevute al mondo insieme all'acqua voglio subito fare il punto su una questione molto dibattuta: sappiamo degli effetti positivi indotti all'organismo dal consumo di tè verde ma esistono anche controindicazioni al suo consumo? Me lo sono chiesto anch'io e, dato che è da un po' di tempo che mi sono avvicinato a questa bevanda, ecco le risposte che ho trovato cercando tra le fonti più attendibili(ricerche scientifiche).

Controindicazioni sul consumo di tè verde

Ho constatato due problematiche degne di rilievo:
  1. consumo eccessivo di estratto di tè verde e concomitante uso di farmaci(Molecular Nutrition & Food Research);
  2. consumo di tè verde bollente  e problemi all'esofago(Molecular Nutrition & Food Research).
mentre il secondo problema è di carattere generale in quanto bere bevande bollenti(comprese minestre) provoca danni all'esofago a prescindere, il primo è più specifico e riguarda alcune sostanze contenute nel tè verde ma in questo caso bisogna fare delle distinzioni.
Innanzitutto il problema sembrerebbe riguardare gli estratti concentrati di tè verde(da intendersi come integratori alimentari) utilizzati con superficialità soprattutto in presenza di patologie anche serie. L'equivoco nasce dal fatto che alcune sostanze contenute in esso(catechine, polifenoli, EGCG, ecc.) possono rallentare il progredire di alcune malattie(tra le quali i tumori) ma, e questa è la vera scoperta, in associazione con alcuni farmaci rallentano o addirittura vanificano l'efficacia di questi ultimi. In secondo luogo la co-somministrazione di medicinali e integratori naturali come gli estratti di tè verde aumentano il rischio di interferenze farmacologiche, allergie ed effetti collaterali. E' stato inoltre rilevato che l'assunzione di tè verde durante i pasti, causa il suo elevato contenuto in tannini, limita notevolmente l'assorbimento del ferro, analogamente è sconsigliato alle donne in gravidanza perchè le catechine e i tannini riducono l'effetto dell'acido folico contenuto normalmente negli alimenti o assunto tramite integratori..
Come fare per non incorrere in questi problemi?
Mentre nel secondo caso la raccomandazione è quella di non consumare bevande bollenti ma di farle raffreddare qualche minuto, nel primo caso il problema è più complesso e andrebbe approfondito con ricerche specifiche anche se è possibile ridurre al minimo i rischi seguendo queste semplici istruzioni:
  • le tradizionali foglie di té per la preparazione di infusi possono essere considerate sicure se in tutta la catena di produzione vengono rispettate le norme di sicurezza ed effettuati i dovuti controlli di qualità, in caso contrario è possibile che nel nostro infuso ci siano muffe, metalli pesanti, pesticidi e altre sostanze capaci di danneggiare la salute. E' quindi essenziale prestare molta attenzione a cosa si compra e a chi ci si rivolge per effettuare l'acquisto;
  • è possibile bere alcune tazze di té al giorno senza avere, nella maggior parte dei casi, effetti collaterali. Mentre è più facile "esagerare" con gli estratti concentrati e raggiungere dosi elevate che possono causare l'insorgenza di effetti avversi;
  • gli integratori naturali(che siano di tè verde o altro) dovrebbero essere assunti su indicazione del proprio medico che può valutarne l'associazione con eventuali terapie farmacologiche evitando quindi il pericoloso 'fai da te'.
  • per diminuire la possibilità che i tannini presenti nel tè verde riducano l'assorbimento del ferro da parte dell'organismo si puo' ridurre il tempo di infusione delle foglie. Infatti i tannini vengono rilasciati nell'infuso in un secondo momento rispetto alla caffeina e/oppure condire il cibo(ad esempio l'insalata) con qualche goccia di limone o comunque di vitamina C che svolge un ruolo opposto a quello dei tannini, ovvero favorisce l'assorbimento del ferro.
  • in attesa di ulteriori studi volti ad approfondire le interazioni tra consumo di té verde e acido folico in gravidanza è bene moderare l'uso di questo infuso e certamente ricordare di non assumere il supplemento di acido folico insieme ad una tazza di té verde.  
In conclusione via libera a qualche tazza di tè verde di buona qualità, preparata correttamente(vedremo nel corso dell'articolo come procedere), consumata non bollente .

Dopo questa doverosa premessa vediamo quali sono le sostanze contenute nel tè verde e quali benefici apportano al nostro organismo.
I principali fattori nutrizionali presenti nel tè verde sono: catechine, flavonoidi, tannino, zinco, manganese, potassio, magnesio, selenio, caffeina(teina) e fluoro. Contiene le vitamine B1 e B2(non presenti invece nei tè fermentati), E, E2, P, K e C.
Quale azione determinano queste sostanze sul nostro organismo?
  1. Catechina: esercita un’azione antiossidante, previene il cancro, riduce il colesterolo, abbassa la pressione del sangue, regola il tasso glicemico, rinforza il sistema immunitario.
  2. Vitamine B1 eB2: sono contenute nel tè verde (vengono invece distrutte durante la fermentazione), vengono dette “le vitamine della crescita”  ed esercitano un’azione antistress.
  3. Vitamina C: azione antiossidante, aiuta a prevenire il cancro.
  4. Vitamina E: antiossidante, aumenta la fertilità.
  5. Vitamine E2 e P: fortificano le pareti dei capillari e mantengono elastica l’epidermide.
  6. Zinco: previene le infiammazioni cutanee, aumenta il sistema immunitario.
  7. Selenio e manganese: antiossidanti, aumentano il sistema immunitario.
  8. Flavonoidi: stimolanti, aumentano l’elasticità dei capillari, rinforzano il muscolo cardiaco, aumentano l’attività diuretica, accelerano il metabolismo.
  9. Beta-carotene: antiossidante, previene il cancro, rinforza il sistema immunitario.
  10. Caffeina: stimola il sistema nervoso centrale, aumenta la diuresi, stimola il muscolo cardiaco e tutte le facoltà fisiche e psichiche.
  11. Fluoro: previene la formazione della carie dentale.

Passiamo adesso ai benefici sulla nostra salute premettendo che al tè, fin dalla sua scoperta, sono state attribuite molte proprietà medicinali, dimostrate anche dalla ricerca medica. Il tè è un prodotto completamente naturale e, se preso senza latte o zucchero, è praticamente privo di calorie.



Tè e ricerca sul cancro
Il consumo di tè verde contribuisce a ridurre i rischi di cancro, prevenendo la formazione di cellule cancerogene: è stato riscontrato, infatti, come, nei paesi con alto consumo di tè procapite come Cina e Giappone, sia bassa la percentuale di ammalati di cancro, soprattutto quello al polmone. I benefici anti-cancro sono legati alla presenza nel tè dei polifenoli che sono in maggiore concentrazione nel tè verde (30-40%).

Tè e leucemia
Alcuni test portati avanti nella clinica Mayo in Minnesota, hanno dimostrato che l’assunzione di tè verde aiuta a combattere la leucemia: su quattro pazienti sottoposti a una cura a base di tè verde, tre hanno mostrato evidenti segni di miglioramento. La leucemia è un cancro del sangue che determina una crescita anormale dei globuli bianchi che vanno a rimpiazzare le cellule sane del sangue. Lo studio ha rivelato che un componente del tè verde conosciuto come EGCG (epigallocatechine-gallato), è stato in grado di “uccidere” le cellule cancerogene prelevate da un paziente affetto dalla malattia e messe in contatto con questo componente. Le EGCG hanno un potere antiossidante 20 volte maggiore rispetto alla Vitamina E nel proteggere i lipidi del cervello.  
  

Tè e colesterolo
I polifenoli presenti nel tè (in particolare le catechine) contribuiscono a inibire l’assorbimento del colesterolo nel sangue e a prevenire la formazione di grumi nel flusso sanguigno. È infatti dimostrato che il tè verde riduce i livelli di colesterolo LDL (uno dei più specifici fattori di rischio per le patologie cardiovascolari) e di trigliceridi nel sangue: può al contrario aumentare i livelli di HDL, il colesterolo “buono”, che aiuta a mantenere elastiche le pareti dei vasi sanguigni, pulite le arterie e tutto il sistema cardiovascolare e a prevenire quindi l’arteriosclerosi.

Tè e morbo di Alzheimer

I nutrienti vegetali presenti nel tè sono chiamati flavonoidi (le catechine sono un sottogruppo dei flavonoidi) e hanno funzione antiossidante: sono infatti capaci di raccogliere e disattivare i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare che possono provocare problemi cardiovascolari, tumori, cataratta, infiammazioni, artriti e anche il morbo d’Alzheimer e di Parkinson.
Nel tè verde l’ossidazione delle catechine è minima e le proprietà antiossidanti inalterate.

Tè e cuore

Una ricerca condotta in Olanda ha evidenziato che persone che assumono grandi quantità di flavonoidi corrono meno rischi di avere attacchi di cuore rispetto a coloro che ne consumano meno.
Una tazza di tè verde fornisce circa 200 mg di flavonoidi, la maggior parte dei quali vengono rilasciati nella bevanda nel primo minuto di infusione. Tempi di preparazione più brevi corrispondono al rilascio di meno flavonoidi. L’assunzione di tre tazze di tè al giorno per un periodo di due settimane fa aumentare di circa il 25% la concentrazione di flavonoidi nel sangue.
La catechina inibisce la predisposizione alla coagulazione del sangue diminuendo l’adesività delle piastrine, con un effetto simile a quello dell’aspirina.

Tè e ipertensione
I bevitori abituali di tè riducono in modo significativo il rischio di sviluppare ipertensione. Il rischio scende sensibilmente assumendo da 120 a 600 ml di tè al giorno e scende ulteriormente bevendone quantità maggiori. Studi portati avanti presso la Tohoku University School of Medicine hanno dimostrato che, bevendo tè (specialmente verde) regolarmente nel corso della giornata, la probabilità di incorrere nell’ictus dii riduce del 50%: il tè contribuisce infatti ad abbassare la pressione sanguigna.

Tè e peso

Sembra che i polifenoli contenuti nel tè siano in grado di far aumentare il tasso di adrenalina, la quale è (fra l’altro) responsabile dell’incremento della lipolisi, con conseguente consumo di lipidi (questa la proprietà per cui il tè verde viene impiegato nelle terapie dimagranti); l’effetto di ridurre i grassi nel sangue sembra dovuto anche alle saponine, che legandosi al colesterolo contenuto nei cibi gli impedisce di entrare nel flusso sanguigno.
Alcune sperimentazioni hanno dimostrato che il tè verde possiede un’azione anticellulite proprio perché limita l’assorbimento dei grassi.

Tè e igiene orale

Grazie al fluoruro in esso contenuto, il tè aiuta a rafforzare lo smalto dei denti, riducendo la formazione della placca; è anche molto utile nella prevenzione delle infiammazioni gengivali.

Tè contro le infiammazioni

I tannini esercitano un’azione antinfiammatoria nei confronti delle mucose gastro-intestinali, con effetti soprattutto nelle diarree dove all’effetto antinfiammatorio si aggiunge quello antibatterico. In Australia alcuni studiosi hanno scoperto che l’olio essenziale del tè ha proprietà miracolose, già peraltro note agli aborigeni locali. Alcuni abitanti di queste tribù erano soliti lavarsi in un lago nel quale cadevano, casualmente, alcune foglie della pianta del tè: le loro ferite guarivano rapidamente e non si infettavano.

Tè e funzioni digestive

La teina favorisce la concentrazione e stimola le funzioni digestive e il metabolismo, soprattutto di reni e fegato, favorendo l’eliminazione delle sostanze nocive per l’organismo. Il tè, essendo alcalino, neutralizza e combatte l’iperacidità gastrica.  «Bere regolarmente tè verde (almeno due tazze al giorno), sarebbe una specie di elisir di giovinezza per il cervello. La bevanda di origine orientale, ormai diffusa in tutto il mondo, sembra infatti capace di allontanare anche malattie tipiche della terza età, come Alzheimer e Parkinson. A suggerire il suo utilizzo come neuroprotettore è uno studio condotto su oltre mille giapponesi con più di 70 anni di età. «Più tazze di tè si bevono, minore è la perdita delle facoltá cognitive. E nelle foglie della bevanda ci sono anche alcuni componenti che sono in grado di proteggere le cellule cerebrali dai danni tipici delle malattie neurodegenerative», commentano sull'American Journal of Clinical Nutrition i ricercatori dell'universitá di Tohoku, nel Paese del Sol Levante.

Le conclusioni spiegherebbero le insolite percentuali, particolarmente basse, di forme di demenza senile in Giappone dove, da secoli, il tè verde è un rito oltre che una piacevole abitudine. Bastano due o più tazze di tè verde al giorno per vedere dimezzate, rispetto a chi beve solo tre tazze alla settimana, le percentuali di incidenza di problemi mentali legati all'invecchiamento. E i benefici sono evidenti “a prescindere” da altri fattori tra cui la dieta, l'esercizio fisico o il fumo.»
(25 febbraio 2006 - Corriere.it)

Tali benefici vanno valutati al netto delle controindicazioni di cui nella premessa di questo articolo.

Approfondiamo adesso la nostra conoscenza sul tè verde vedendo quali sono le tipologie e le regole per preparare un buon infuso.

LA QUALITA' DEL TE' VERDE: TIPOLOGIE

In Cina troviamo circa 130 varietà di tè verde tra le quali le più importanti sono:

  • Lung Ching (fonte del drago): è tra i tè verdi più pregiati al mondo, prodotto nella provincia di Zhejiang. Il raccolto avviene in primavera, prima delle piogge, scegliendo le foglie più giovani e tenere che danno all'infuso un colore verde smeraldo con sapore fresco e delicato. Subisce una particolare essiccazione a calore moderato, effettuata manualmente germoglio per germoglio in contenitori semisferici di rame. Presenta foglie piatte e non arrotondate e l’infuso ha sapore delicato.
  • Gun Powder (polvere da sparo): deve il nome all’aspetto delle foglie che, durante la lavorazione, vengono arrotolate su se stesse e prendono la forma di granuli. Molto diffuso in Europa, è il tè verde più bevuto al mondo. Il suo sapore fresco e pungente ricorda l’erba fresca.
  • Chun Mee (sopracciglio): prende il nome dalla forma delle foglie lavorate. Le foglie lunghe danno un infuso limpido, giallo chiaro e gusto soave.
  • Pi Lo Chun: tè raro conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Le piante del tè crescono vicino a peschi e albicocchi e quindi le loro foglie assorbono l’aroma dei fiori di questi alberi. Le foglie vengono arrotolate a mano a formare piccole spirali a chicciola. L’infusione ha gusto pulito, fresco e dolce.
  • Lun Mu Dan (peonia verde): viene coltivato nella provincia del Fujian e raccolto in primavera quando le foglie non hanno ancora raggiunto il pieno sviluppo; per questo l’infuso è particolarmente delicato.
  • Xia Zhou Bi Feng: viene prodotto nella provincia di Hibei e lavorato in modo particolare, cioè legando le foglie più tenere alla gemma e dando al tutto una forma sferica. L’infuso è chiaro e delicato, con retrogusto di miele.

Il Giappone è specializzato nella produzione di solo tè verde e troviamo le seguenti varietà:

  • Gyokuro (perla di rugiada): tra i migliori al mondo la cui coltivazione richiede cure particolari. Qualche tempo prima del raccolto le piante vengono coperte con teli per proteggerle dalla luce: l’infuso ha colore verde brillante e il sapore è dolce. Un particolare procedimento conferisce all'infuso il caratteristico colore verde brillante e il sapore leggermente dolce che ne fanno il tè delle grandi occasioni, tanto pregiato che i giapponesi lo bevono non più di una o due volte all'anno, gustandolo in tazze piccolissime come fosse un liquore.
  • Sencha: è un tè molto conosciuto anche in Occidente. Le foglie vengono raccolte in primavera e subiscono una lavorazione grazie alla quale diventano sottili come aghi di pino. L’infusione ha un sapore fresco e amarognolo.
  • Tencha: viene prodotto in piccole quantità, dà un infuso brillante e pungente.
  • Bancha: viene prodotto raccogliendo in piena estate le foglie più grandi. L’infuso è verde scuro dal sapore fresco.
  • Matcha: tè verde giapponese le cui foglie vengono prima cotte al vapore, asciugate e ridotte in polvere finissima. Usato principalmente per la cerimonia del tè.
  • Genmaicha: germe di riso sbucciato e grano soffiato aggiunti alle foglie danno un tè dal gusto caratteristico. Infusione dolce e rinfrescante.
Oltre al tè verde presentano caratteristiche molto interesanti anche l'oolong(Cina e Taiwan) e il pu-erh(tè rosso).

REGOLE PER UNA CORRETTA PREPARAZIONE

Occorrente: tè in foglie o polvere(delle qualità viste sopra), teiera(in ghisa, porcellana, terracotta, acciaio a seconda del tipo di tè), acqua(basica e leggera-dal basso residuo fisso), un cucchiaino da tè per prelevare la giusta quantità di prodotto, una tazza e un po' di tempo libero per gustarlo con piacere.

Temperatura dell'acqua per l'infuso: In linea generale sulle foglie di tè verde non bisogna versare acqua bollente in quanto c'è il rischio di distruggerne i polifenoli. Per i tè verdi cinesi è adatta una temperatura compresa tra i 70° e 80°C, per quelli giapponesi non si supererà la temperatura di 60°C, per gli oolong 90-100°C e per i pu-erh 90°(per gli shu) e 100°C(per gli sheng).

Preparazione
Versare un po' d'acqua calda nella teiera avendo cura di scuoterla per bagnarne le pareti. Eliminare l'acqua. Con un cucchiaino da tè prelevare la giusta quantità di prodotto dal contenitore e versarlo direttamente nella teiera oppure nell'apposito filtro. In un bollitore portare a temperatura ottimale la quantità di acqua richiesta. Versare l'acqua calda direttamente sulle foglie e ad azione ultimata coprire la teiera per evitare che le sostanze più volatili possano disperdersi. Lasciare le foglie in infusione per il tempo richiesto. Versare il tè in una tazza e gustarne l'aroma.
Con la pratica non solo saremo in grado di preparare un tè sempre migliore ma saremo anche in grado di adattarlo ai nostri gusti e di apprezzarne le diverse sfaccettature.
N.B. La quantità di prodotto da prelevare con il cucchiaino è in relazione al volume d' acqua e varia a seconda del tè(queste indicazioni in genere si trovano stampate sulla confezione ed è bene attenersi ad esse, potremmo ad esempio leggere '15g per 1l d'acqua', questo significa che se vogliamo utilizzarne una quantità minore o maggiore dobbiamo farlo in maniera proporzionale). Anche il tempo di infusione è indicato sulla confezione e dipende anch'esso dal tipo di tè, in genere si và da 1 a 5 minuti per la maggior parte di essi. Da tenere presente che la caffeina si sprigiona nei primi secondi di infusione mentre la teina nei minuti successivi per cui, se vogliamo un tè più leggero, possiamo eliminare l'infuso ottenuto nel primo minuto e versare nuova acqua calda sulle foglie.

Le prime volte potremmo avere un po' di difficoltà a valutare la giusta temperatura dell'acqua, ecco alcuni consigli:
  • non aspettare il bollore ma spegnere la fiamma quando compare il primo alone di fumo;
  • dotarsi di un termometro per la lettura della temperatura dell'acqua.

CONSIDERAZIONI PERSONALI 
Ultimamente mi sono soffermato sulle caratteristiche pecuniarie di alcune varietà di tè verde trovando alcuni spunti interessanti. Ho così appreso che alcuni tè verdi sono particolarmente ricchi di caffeina(teina), altri contengono una quantità maggiore di amminoacidi, altri ancora si adattano ad un consumo anche freddo. Il mio obiettivo era quello di individuare quale tipologia di tè fosse adatta nelle diverse circostanze(mattino, sera, prima e dopo un allenamento ecc.), ecco le mie personalissime conclusioni:
  • al mattino, insieme all'acqua, mi concedo una tazza di tè matcha che, essendo ricco di caffeina, dà una sferzata al mio organismo in vista dell'allenamento;
  • dopo l'allenamento, oltre ad integrare i liquidi persi con il sudore attraverso l' acqua, bevo una tazza di tè GABA, un particolare tè verde che per le sue caratteristiche merita una citazione a parte;
  • dopo il pranzo mi piace gustare una tazza di tè bancha, povero di caffeina e particolarmente delicato per lo stomaco;
  • nel tardo pomeriggio preferisco gustare una tazza di pu-erh che presenta un' altissima concentrazione di antiossidanti e in più, essendo praticamente privo di caffeina, è particolarmente indicato per un consumo serale data l’assenza dell’azione eccitante.
GABA Cha: un prezioso alleato della salute.

È ormai risaputo e riconosciuto anche dalla medicina occidentale che le numerose sostanze benefiche naturali del Tè hanno un impatto positivo sulla salute di chiunque ne faccia consumo regolare; oltre ad antiossidanti, catechine, flavonoidi e polifenoli, il Tè è anche ricco di preziosi amminoacidi, tra cui il GABA (acronimo di acido gamma-amminobutirrico), un importante neurotrasmettitore del sistema nervoso centrale dalle innumerevoli proprietà.
Una ricerca scientifica condotta in Giappone negli anni '90 ha portato alla scoperta che mantenere le foglie di Tè per alcune ore in atmosfera di azoto puro durante la lavorazione, accresce la concentrazione di GABA, che può aumentare in modo assolutamente naturale fino a 400 volte!
Le foglie fresche vengono poste in contenitori di acciaio: l'ossigeno viene rimosso e rimpiazzato con l'azoto, un gas inerte principale componente dell'aria che viene anche utilizzato per conservare gli alimenti in quanto batteri e funghi non proliferano in questo tipo di atmosfera. Sono mantenute in queste condizioni per un periodo che varia dalle 6 alle 10 ore; vengono poi riscaldate ad una temperatura superiore ai 40 °C, ad un pH ambientale di 5,8.
I Tè che hanno naturalmente un'alta concentrazione di GABA sono i Tè di alta qualità e la maggiore concentrazione di GABA è risultata essere situata nelle ultime tre foglie apicali e relativo stelo che viene quindi incluso nella fase di raccolta e lavorazione.
Il Tè prima della raccolta viene ombreggiato per 10-15 giorni per incrementare il livello di acido glutamico che, durante l'esposizione all'azoto, viene convertito in acido gamma amminobutirrico.
Secondo gli standard di produzione, per poter essere definito Tè GABA, il prodotto finito deve contenere un minimo di 150 mg di GABA per 100 grammi di foglie asciutte.
Pressoché sconosciuto in Europa, il Tè GABA, forte dei suoi grandi benefici salutari, è oggi largamente consumato soprattutto in Nord America e Giappone.
Il GABA svolge un ruolo fondamentale di regolazione dei neuroni in tutto il sistema nervoso: grazie ai suoi effetti calmanti e lenitivi, abbassa la pressione del sangue, controlla l'ipoglicemia, previene gli stati di ansia e favorisce il sonno.
Essendo un efficace inibitore dell'appetito, favorisce il controllo del peso corporeo ed è largamente impiegato in numerosi farmaci contro l'obesità.
Inoltre, il GABA è un potente regolatore del tono muscolare: molti studi clinici hanno dimostrato che il suo metabolismo rilascia ormoni della crescita aumentando la massa corporea magra, con notevole beneficio soprattutto per i bambini e per gli adulti dopo l'esercizio fisico; infatti, il GABA è un ingrediente spesso presente negli integratori nutrizionali assunti dagli atleti che svolgono attività agonistica.
La particolare lavorazione ammorbidisce i tannini lasciando un fresco retrogusto al palato. Il profumo è fruttato, con sentori di frutti di bosco. Appena l'acqua calda viene versata sulle foglie, si sviluppa un aroma invitante di confettura di fragole e uva sultanina. Generoso e rinfrescante, il Tè GABA è anche eccellente consumato freddo.
Prodotto a Taiwan, nella contea di Nantou, da piantagioni situate ad una altitudine di 400 metri, utilizzando come base un pregiato Gao Shan Oolong organico raccolto a mano in primavera, il nostro GABA Cha è importato direttamente da TeaWay in esclusiva per l'Italia da uno dei più famosi produttori mondiali.
Il livello di ossidazione è medio con una lieve tostatura finale per consolidarne la struttura e renderlo adatto alle infusioni multiple; le foglie sono arrotolate, di colore verde scuro-bruno, l'aspetto del liquore è arancio mattone, l'aroma fruttato e fresco con gusto morbido ricco di piacevoli note fruttate.


........a ognuno il proprio tè verde, secondo i propri gusti e le proprie esigenze, naturalmente senza esagerare e con le indicazioni che ho riportato all'inizio di questo articolo.

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FONTI: controindicazioni del tè verde: tè verde e cancro http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/09_febbraio_18/te_verde_chemioterapia_donatella_barus_c3f9f01e-fdb0-11dd-aa50-00144f02aabc.shtml; tè verde, ferro e acido folico http://www.scienzenews.it/benessere/te-verde-a-volte-fa-male.html.
La parte dell'articolo inerente i benefici, le tipologie e la preparazione del tè verde è reperibile al sito http://www.teaway.it/?s=tipology.

mercoledì 2 gennaio 2013

NUOVO ANNO DOPPIO ARCOBALENO


La prima uscita del 2013 la ricorderò come la corsa del doppio arcobaleno, una meraviglia che ha riempito i miei occhi, la mia mente e il mio cuore. Alla partenza il tempo non promette nulla di buono, durante la notte ha piovuto e al momento di uscire di casa il vento ha iniziato a rafforzarsi. Prevedendo una mattinata fredda indosso una maglia tecnica a maniche lunghe, scaldacollo, paraorecchie e calzamaglia tecnica. Il vento si affievolisce dopo pochi minuti, il sole si batte per uscire dalle nuvole e a tratti ci riesce, al contrario la mia corsa non decolla nè con la mente nè con le gambe....primi 5km da dimenticare, i muscoli delle gambe mi fanno male, faccio molta fatica a mantenere una postura corretta, il sole intanto ha perso la sua battaglia, il cielo è diventato nero....pochi istanti e si scatena l'inferno. In un attimo mi ritrovo a correre sotto una pioggia violenta e poco rassicurante, quasi non mi riesce di tenere gli occhi aperti e comunque ho lo sguardo fisso a pochi metri davanti a me....pochi istanti dopo l'intensità della pioggia diminuisce e alcuni raggi di sole riescono a farsi strada tra le nuvole....quello che vedo nel momento in cui indirizzo il mio sguardo più lontano è uno spettacolo che mi gusto per tutti i 4km che mancano alla fine della corsa: un doppio arcobaleno, uno perfetto nella forma e nei colori, l'altro incompleto, sbiadito ma fondamentale per gustare appieno lo scenario che si apre all'orizzonte. Da bambini ci siamo sempre chiesti dove nasce e dove finisce un arcobaleno, se è possibile raggiungerli e magari 'cavalcarli'....ebbene sono proprio queste domande a invadere la mia mente. Con lo sguardo cerco di capire l'origine, alla mia sinistra c'è il mare, alla mia destra le montagne, l'arcobaleno perfetto li congiunge....all'improvviso immagino di stare in gara, una gara particolare in cui il traguardo è visibile da ogni punto del percorso...in una gara normale, dopo l'ultima curva, la vista dell'arrivo ti carica di nuova forza che da sola ti spinge al traguardo....ma questa è una gara particolare il traguardo è ad ogni passo, ad ogni curva, ad ogni rettilineo....ti illudi che ad un certo punto riuscirai anche a passarci sotto...poi una nuova curva ti cambia la prospettiva....e magari ti ritrovi a sperare di non raggiungere mai il traguardo per continuare a godere dello splendido regalo che la natura oggi ti ha riservato. Per la cronaca, anche se non ricordo di aver percorso i chilometri finali, quando mi fermo il cardio segna 10km....e le gambe? Devo ringraziarle perchè mi hanno riportato a casa quando la mia mente era occupata a sognare...........ALLE PROSSIME EMOZIONI!