TODAY I WILL.....

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OGGI VOGLIO.....ALLENARMI E DIVENTARE PIU' FORTE, NUTRIRMI CON CIBI SALUTARI, AVVICINARMI ULTERIORMENTE AL MIO OBIETTIVO, PRENDERMI UNA PAUSA PER APPREZZARE LA VITA, PIANIFICARE IL DOMANI

domenica 24 marzo 2013

PRECISAZIONI SUL LENTO E SUL LUNGO

Capita la teoria che è alla base di questi due mezzi di allenamento della corsa possiamo inserirli nel nostro programma di allenamento in maniera da sfruttarne al massimo le potenzialità.
Abbiamo visto che il lento è utile:
  1. il giorno precedente un allenamento intenso;
  2. il giorno successivo un allenamento intenso;
  3. tra due allenamenti intensi;
  4. nella fase di riscaldamento e defaticamento;
  5. come componente del bigiornaliero(per atleti evoluti);
  6. come ripresa da un periodo di inattività.
Il lungo/lunghissimo o lungo lento è un lavoro specifico la cui distanza dipende dalla gara obiettivo, per noi amatori trova la sua collocazione nel fine settimana(sabato o domenica) quando si ha a disposizione maggior tempo da dedicare alla corsa.

Vediamo come impostare una settimana tipo con questi due mezzi di allenamento supponendo di allenarci 5 giorni su 7(Lunedi,Mercoledi,Giovedi,Venerdi,Domenica) con due giorni di riposo(Martedi,Sabato).
Generalmente i lavori qualitativi(ripetute, medi, progressivi ecc.) li inseriamo a metà settimana(dal Meercoledi al Venerdi), i lavori specifici il fine settimana.
Supponiamo di prepararci per una mezza maratona e di avere una SAN di 168bpm, la nostra settimana sarà così costruita:
  • L. Fondo lento(es. 10km a 130bpm max );
  • M. Riposo;
  • M. Qualità(es. ripetute);
  • G. Fondo lento(es. 10km a 130bpm max);
  • V. Qualità(es. progressivo);
  • S. Riposo;
  • D. Lungo/Lunghissimo(es. 21km a 150bpm max).
 Una settimana così costruita ha una sua logica: il lento del lunedi segue lo specifico della domenica, serve per accelerare i tempi di recupero; il riposo inserito il martedi trova la sua logica nel fatto che i postumi di un allenamento si fanno sentire non il giorno successivi ma a distanza di 48ore; il lento tra i due lavori qualitativi del mercoledi e venerdi ci permette di affrontare due lavori intensi con un certo grado di freschezza(i lavori qualitativi li approfondiremo nei prossimi post); il riposo inserito il sabato ci permette di inserire il lavoro specifico la domenica; l'allenamento di domenica sarà il nostro lavoro specifico per il tipo di gara/obiettivo.
Non tutti hanno la possibilità di allenarsi 5 volte a settimana, quello che conta è CAPIRE le caratteristiche dei mezzi di allenamento, solo così se ne potrà fare un uso appropriato e fruttuoso.

Buona corsa a tutti!
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NOTE: la settimana su indicata vuole essere solo di esempio. La preparazione deve essere condotta sempre in maniera graduale tenendo conto della condizione individuale di ciascun soggetto. Le tabelle che troviamo su internet sono generiche, VANNO ADATTATE ALLE CARATTERISTICHE DELL'ATLETA. Questo post vuole essere d'aiuto nella esatta interpretazione delle stesse.
































venerdì 8 marzo 2013

I 'PICCOLI FASTIDI' DELLA CORSA

Correre per passione vuol dire anche, a volte, correre con 'piccoli fastidi' che riducono il piacere complessivo che dalla corsa deriva. Premetto che, in questo post, parlo di piccoli fastidi, generati da qualcosa di tangibile(vesciche, lievi acciacchi), mentre dolori più seri(come quelli al torace, milza, fegato ecc.) necessitano l'interruzione della corsa e una valutazione più approfondita. Dopo questa premessa voglio parlarvi di una tecnica che consente alla nostra mente di attenuare e, in alcuni casi, placare le sensazioni negative derivanti da tali PICCOLI fastidi.
Come in una giornata plumbea e ventosa (e in presenza delle giuste condizioni) il vento riesce a sgomberare il cielo riportando il sereno, così la nostra mente è in grado di abbattere le turbolenze che si materializzano proprio durante la corsa e darci quella sensazione di sollievo da cui deriva il piacere della corsa.
Foto: Impara a respirare correndo! http://LDN.in/oPpJqrStiamo correndo da una ventina di minuti e ci rendiamo conto che la nostra corsa non è fluida come dovrebbe essere, il problema si materializza con una vescica al piede destro....'no, una vescica non può rovinarmi la giornata....semplicemente non può!'. Il cielo diventa plumbeo e in assenza di vento, probabilmente, rimarrà tale. Cerchiamo di distogliere la nostra mente, di non pensare al piede ma è tutto inutile....non c'e' vento! 
Immaginiamo ora di inspirare vento invece di aria, si, lo stesso vento che abbiamo visto lottare e vincere contro le nuvole tante e tante volte.....le nuvole, appunto....la nostra vescica. Con l'inspirazione il vento entra nel nostro organismo con tutta la sua forza.....ma prima di abbandonarci gli affidiamo un compito: portarsi via il nostro piccolo fastidio. Inspiriamo, mentalmente dirigiamo la forza del vento verso il punto dolente, un vortice avvolge la zona grigia, espiriamo e coloriamo d'azzurro le immagini che la nostra mente crea....inspiriamo ed espiriamo...entra forza....esce fastidio, entra il vento....escono le nuvole.....torna il sereno!          PROVATE!!!!!
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Ricordo che in ogni caso, alla fine della nostra corsa, va valutata l'entità del fastidio interrogandosi anche sulle possibili cause. Nell'esempio citato, le vesciche ai piedi, il problema potrebbe essere legato alle scarpe indossate(misura sbagliata, tipologia non adatta alla persona, consumate.....) o anche alle calze non adeguate oltre che ad una tecnica di corsa sbagliata....eliminando la causa eliminiamo il problema e corriamo col sorriso.

A PRESTO!!!!!